IL FICO BIANCO DEL CILENTO
L’origine di
un frutto prezioso
La storia ci dice che il fico ha origini molto antiche ma è difficile
scoprire con esattezza la sua patria…
La storia ci dice che il fico ha origini molto antiche ma è difficile
scoprire con esattezza la sua patria…
In ogni casio, sicuramente la sua origine è molto antica.
Nella Bibbia, ad esempio, viene citato come il primo “vestito” della storia:Adamo ed Eva si “vestivano”, infatti, di foglie di fico. Nel Vecchio Testamento, il fico viene citato come emblema di abbondanza.
In India l’albero di fico è ritenuto sacro,e la pianta viene chiamata Ficus Religiosa.
In Grecia il fico è stato protagonista di moltissimi miti, soprattutto di carattere erotico; anche loro lo consideravano un albero sacro, ed attribuivano al dio Dionisio, la nascita di questo albero.
Si dice che Polifemo usasse il succo prodotto dal fico per coagulare il latte e produrre formaggi nella sua grotta. Aristotele documenta infatti, in un suo scritto, entrambe le tecniche di coagulazione del latte: la coagulazione di origine animale e quella con il succo di fico.
Platone era un grande amante di fichi e per questo motivo gli venne dato il nome di “mangiatore di fichi”. Inoltre raccomandava di mangiare questo frutto poichè secondo lui, aiutava a rinforzare l’intelligenza.
Anche per i romani, la pianta di fico, era una pianta sacra come la vite e l’ulivo: si dice infatti che in occasione delle festività di capodanno, come augurio di un felice e prospero anno, fossero soliti regalare a parenti e amici, del miele e dei frutti di fico. Plinio sosteneva che mangiare fichi ”rende più forti i giovani, aiuta la salute degli anziani, e attenua le rughe”.
Anche i Fenici e gli Etruschi, sono tra le popolazioni antiche che si nutrivano di fichi.
Sembra tanto lontano… quasi medioevo, invece no… era appena dopo la guerra.
E’ giunta l’ora di riscoprirli, il più possibile al naturale, imbottiti di mandorle o noci, semi secchi di finocchio , limone mandarino e cannella.
Franco Cardone
– Marchese della Tenuta Cardone –
Confettura extra di fichi con peperoncino e semi di finocchietto selvatico prezzo 8 euro . Informazioni: i fichi freschi, i più maturi e dolci, vengono raccolti all’interno della Tenuta nel mese di agosto e utilizzati per la realizzazione delle confetture.
La confettura è realizzata utilizzando succo di limone fresco, peperoncino essiccato, semi di finocchietto selvatico e una minima percentuale di zucchero, senza l’utilizzo di addensati o pectine d’origine chimica.
Il formato dei barattoli è da 220 grammi di prodotto in scatoli di cartone da 12 barattoli cad.
I fichi freschi, i più maturi e dolci, vengono raccolti all’interno della Tenuta nel mese di agosto e utilizzati per la realizzazione delle confetture.
La confettura è realizzata utilizzando succo di limone fresco, i baccelli di vaniglia, il rosmarino fresco e una minima percentuale di zucchero, senza l’utilizzo di addensati o pectine d’origine chimica.
Il formato dei barattoli è da 220 grammi di prodotto in scatoli di cartone da 12 barattoli cad.
I fichi freschi, i più maturi e dolci, vengono raccolti all’interno della Tenuta nel mese di agosto e utilizzati per la realizzazione delle confetture.
La confettura è realizzata utilizzando solo succo di limone fresco e una minima percentuale di zucchero di canna, senza l’utilizzo di addensati o pectine d’origine chimica.
Il formato dei barattoli è da 220 grammi di prodotto in scatoli di cartone da 12 barattoli cad.
I fichi raccolti dai ficheti all’interno della Tenuta, vengono essiccati al cocente sole Cilentano di agosto/settembre.
I fichi dopo esser stati depicciolati vengono infornati fin quando non raggiungono il classico colore ambrato e invasati.
Successivamente viene aggiunto nei barattoli lo sciroppo di rum (con basso grado alcolico circa 13°).
Il formato dei barattoli è da 200 grammi di prodotto in scatoli di cartone da 12 barattoli cad.
I fichi raccolti dai ficheti all’interno della Tenuta, vengono essiccati al cocente sole Cilentano di agosto/settembre.
L’infilatella è formata da fichi secchi farciti (a coppie) con mandorle tostate e bucce di limoni freschi.
Successivamente i fichi vengono infilati con 2 spiedini di legno e prendono la sembianza della classica “jetta” Cilentana, la quale viene infornata fin quando non raggiunge il classico colore ambrato.
La pezzatura del prodotto è da 200 grammi e i cartoni sono costituiti da 24 pezzi.
I fichi raccolti dai ficheti all’interno della Tenuta, vengono essiccati al cocente sole Cilentano di agosto/settembre.
L’infilatella è formata da fichi secchi farciti (a coppie) con noci, bucce di limoni freschi e semi di finocchietto selvatico alternando tra le coppie di fichi farciti foglie di alloro.
Successivamente i fichi vengono infilati con 2 spiedini di legno e prendono la sembianza della classica “jetta” Cilentana, la quale viene infornata fin quando non raggiunge il classico colore ambrato.
La pezzatura del prodotto è da 200 grammi e i cartoni sono costituiti da 24 pezzi.
Accedi