IL FICO BIANCO DEL CILENTO
Il sapore unico del Fico bianco
Chiedere oggi a un ragazzo se conosce il sapore di un fico, beh! forse non lo conosce. L’avrà mai assaggiato?
Chiedere oggi a un ragazzo se conosce il sapore di un fico, beh! forse non lo conosce. L’avrà mai assaggiato?
Spesso accompagnati col pane, erano un apporto nutriente e sano di gusto, allora forse vissuto come inconsapevole povertà, per chi viveva con le risorse della campagna e da essa traeva il necessario, quasi autosufficiente , e il resto o l’eccesso si vendeva alle fiere o si scambiava col vicino.
Non esistevano le merendine e forse il dolce dei fichi gratificava e nutriva, con un apporto calorico davvero eccellente, nelle fredde giornate d’inverno o la sera davanti al camino, o come tradizione preparato e conservato per Natale.
Qualcuno mi racconta che i bambini andavano a scuola con le tasche piene di fichi. I contadini pure, a lavoro nei campi. I vecchietti le scaldavano spesso pulendo dalla cenere un po’ di spazio nel suolo del camino, appoggiati ad ammorbidirsi, quasi un microonde!
Se ben conservati i fichi diventavano con una nuvola di bianco intorno, si erano “inzuccherati” avevano cacciato fuori parte dello zucchero e si conservavano perfettamente.
Altri venivano accuratamente lavati e passati nel forno a legna ….”fichi rossi” perché lo zucchero si scioglieva e caramellava rendendoli ambrati.
Sembra tanto lontano… quasi medioevo, invece no… era appena dopo la guerra. E’ giunta l’ora di riscoprirli, il più possibile al naturale, imbottiti di mandorle o noci, semi secchi di finocchio , limone mandarino e cannella.
Sembra tanto lontano… quasi medioevo, invece no… era appena dopo la guerra.
E’ giunta l’ora di riscoprirli, il più possibile al naturale, imbottiti di mandorle o noci, semi secchi di finocchio , limone mandarino e cannella.
Franco Cardone
– Marchese della Tenuta Cardone –
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