Il sapore unico dei Fichi
Chiedere oggi a un ragazzo se conosce il sapore di un fico, beh! forse non lo conosce.
L’avrà mai assaggiato?
Ma provate a chiederlo ai nostri genitori, ai nonni, quando la colazione e la merenda si faceva aprendo il cassone e prendendo una manciata di fichi, finché c’erano. Spesso accompagnati col pane, erano un apporto nutriente e sano di gusto, allora forse vissuto come inconsapevole povertà, per chi viveva con le risorse della campagna e da essa traeva il necessario, quasi autosufficiente , e il resto o l’eccesso si vendeva alle fiere o si scambiava col vicino. Non esistevano le merendine e forse il dolce dei fichi gratificava e nutriva, con un apporto calorico davvero eccellente, nelle fredde giornate d’inverno o la sera davanti al camino, o come tradizione preparato e conservato per Natale.
Qualcuno mi racconta che i bambini andavano a scuola con le tasche piene di fichi. I contadini pure, a lavoro nei campi. I vecchietti le scaldavano spesso pulendo dalla cenere un po’ di spazio nel suolo del camino, appoggiati ad ammorbidirsi, quasi un microonde!
Se ben conservati i fichi diventavano con una nuvola di bianco intorno, si erano “inzuccherati” avevano cacciato fuori parte dello zucchero e si conservavano perfettamente.
Altri venivano accuratamente lavati e passati nel forno a legna ….”fichi rossi” perché lo zucchero si scioglieva e caramellava rendendoli ambrati.
Sembra tanto lontano… quasi medioevo, invece no… era appena dopo la guerra. E’ giunta l’ora di riscoprirli, il più possibile al naturale, imbottiti di mandorle o noci, semi secchi di finocchio , limone mandarino e cannella.
Caratteristiche del Fico
Il fico fresco è una buona fonte di potassio e fibre ed è molto nutriente. Il fico secco ha invece molte più proprietà in quanto le sue sostanze nutritive rimangono concentrate: è ricco di potassio, magnesio rame e ferro, contiene vitamina B6, calcio, fosforo sodio, zinco e tiamina.
Aspetto
l fico (Ficus carica) è il frutto di una pianta maestosa, originaria dell’area mediterranea.
ll fico si presenta a forma di goccia ed il suo colore è diverso in base alla varietà così come la buccia che si può presentare più o meno spessa. In senso botanico, il fico non è il vero frutto, ma è il ricettacolo carnoso che al suo interno accoglie un gran numero di granelli, chiamati acheni, che sono il vero frutto della pianta.
Le foglie sono molto caratteristiche e si presentano a forma di lobi uno differente dall’altro. Dal picciolo, quando il fico viene staccato, esce una sostanza bianca che fa parte del metabolismo della stessa pianta, ricco di enzimi.
Aspetti storici e miti
Si crede che il fico sia originario dell’Asia Occidentale, ma secondo altre fonti, invece, la sua origine viene posta in Medio Oriente. In ogni casio, sicuramente la sua origine è molto antica.
Nella Bibbia, ad esempio, viene citato come il primo “vestito” della storia:Adamo ed Eva si “vestivano”, infatti, di foglie di fico. Nel Vecchio Testamento, il fico viene citato come emblema di abbondanza.
In India l’albero di fico è ritenuto sacro,e la pianta viene chiamata Ficus Religiosa.
In Grecia il fico è stato protagonista di moltissimi miti, soprattutto di carattere erotico; anche loro lo consideravano un albero sacro, ed attribuivano al dio Dionisio, la nascita di questo albero.
Si dice che Polifemo usasse il succo prodotto dal fico per coagulare il latte e produrre formaggi nella sua grotta. Aristotele documenta infatti, in un suo scritto, entrambe le tecniche di coagulazione del latte: la coagulazione di origine animale e quella con il succo di fico.
Platone era un grande amante di fichi e per questo motivo gli venne dato il nome di “mangiatore di fichi”. Inoltre raccomandava di mangiare questo frutto poichè secondo lui, aiutava a rinforzare l’intelligenza.
Anche per i romani, la pianta di fico, era una pianta sacra come la vite e l’ulivo: si dice infatti che in occasione delle festività di capodanno, come augurio di un felice e prospero anno, fossero soliti regalare a parenti e amici, del miele e dei frutti di fico. Plinio sosteneva che mangiare fichi ”rende più forti i giovani, aiuta la salute degli anziani, e attenua le rughe”.
Anche i Fenici e gli Etruschi, sono tra le popolazioni antiche che si nutrivano di fichi. .
Il fico Cardone
La memoria ha fatto il resto: ricordare e recuperare i vari modi di conservare e confezionare i fichi secchi per farli gustare e conoscere , prima solo in famiglia e a pochi amici, poi pian piano ad un più vasto pubblico, fino ad uscire dai confini cittadini ed anche nazionali.
Ed è diventata una scommessa, un impegno, un lavoro, per il futuro dei figli.
Niente di più gratificante che coltivare le proprie passioni e far fruttare le proprie risorse, adeguandosi ai tempi ed anche alle esigenze del gusto e della gente.